sabato 17 marzo 2012

A Salice D'Ulzio


Chi lo ha conosciuto sa che mio padre aveva problemi di vista e, pur avendo accettato cio' con rassegnazione e positivita', nel suo cuore ne risentiva molto. Di seguito la prefazione ad una sua poesia che tratta di cio', seppur indirettamente.

"Anche quest'anno (Gennaio 1992) sono andato con i soliti amici a sciare. L'ennesima settimana bianca, abbiamo scelto di nuovo Salice d'Ulzio in Piemonte, dove gia' in precedenza avevamo fatto due settimane bianche in due anni consecutivi.

Anche quest'anno siamo stati bene, ma ho trovato delle difficolta' vuoi per il peggiorare della vista, vuoi perche' ho compiuto 66 anni. Per l'occasione ho scritto alcuni versi su Salice d'Ulzio, ... mi sono venuti spontanei."

Salice D'Ulzio mio

per cio' che mi riguarda

io debbo dirti addio !..

..

Cosa posso farci ?..

Sperare, sperare, sperare,

che anziche' un addio,

sia un arrivederci ...!

..

Le piste tue splendenti

di colore immacolato

sono ricordi ardenti

di un magico passato.

..

Vedro' ancor quell'aurora

che sboccia dietro ai monti

e poi accarezza i tetti

candidi e innevati

e l'ombra degli abeti

che al sussurrio dei venti

sembrano animati ..?.

..

Vedro' ancora il campanile

della tua chiesetta

di San Giovan Battista

che col suo superbo stile

sui bianchi tetti svetta

e il cuor d'ognun conquista..?

..

In questo mondo ansioso e pieno

di tanta frenesia

una cosa solo mi rattrista:

a volte si trascura o viene meno

la cosa piu' bella che ci sia

il bello della vista ....!

..

Quella vista che appaga il cuore

lo spirito, la mente e le pupille

il bearsi della vista

di tante cose belle.!

..

Oh..! Salice D'Ulzio mio

che il cuor mi rallegrasti

con semplice bellezza

vorrei non dirti addio

lo spero a tutti i costi

ma un arrivederci

con tanta tenerezza.




P.S.: L'immagine di Salice D'Ulzio e' presa dal sito http://www.provincia.torino.gov.it/provincia2006/territorio/comuni/im/sauze.jpg

sabato 10 marzo 2012

La prima poesia: A Silvia




Scriveva mio padre: "Come prefazione di questa poesia va scritto che mia moglie si chiama appunto Silvia! (Il lettore non si preoccupi, all'inizio sembra seria ma poi viene la parte divertente... poi torna la parte seria del finale nella quale, sempre in modo scherzoso, esprimo in una sola riga il reale apprezzamento per mia moglie che va ben al di la' della azione descritta)"


A SILVIA

DI GIACOMO LEOPARDI

Adattamento alla situazione personale

DI ADOLFO PAGANINI


- Silvia !..

Rimembri ancora i tempi

purtroppo ormai lontani

del nostro primo incontro?

Quando nel danzare a Narni,

in casa di un'amica, io Ti invitai a ballare

e in men che non si dica, Tu mi bruciasti il cuore?

..

Lo sguardo Tuo sfuggente

ma di dolcezza pieno

come una stella errante, incontro' il mio,

fu un istante....

..

"Un istante decisivo per la Tua vita!,"

mi sussurro' una voce,

forse era quella di mia madre, pensai,

che un perfido destino

mi sottrasse troppo presto,

e che ora dal ciel mi guarda,

mi guida e mi consiglia

forse Lei ha gia' visto in Silvia

la dolce mia compagna,

la sua seconda figlia!.

..

Piu' tardi venni a trovarTi

in un piccolo paese, una mattina,

Ti vidi mentre uscivi dalla scuola

dove Tu insegnavi, giovane maestrina,

Ti vidi bionda e bella

semplice e gentile, come mite pecorella

che esce dall'ovile,

e sola, mesta e senza protezione

va al pascolo a brucare

la sua prima colazione !

..

"Oh che sorpresa!!"

Dicesti mentre uscivi

camminando lentamente

con un libro tra le mani,

quegli occhi Tuoi giulivi

quel viso sorridente,

trafissero il mio cuore

il corpo e la mia mente.

..

"Per me e' troppo", pensai,

"non merito io tanto! In Lei c'e' tutto

bonta' bellezza e tenerezza

io non saro' proprio un lupo

ma non son nemmeno un santo!"


....

Cosi' feci "l'affare"

che almen cosi' sembrava...

..ma il lupo non sapeva

che cosa l'aspettava!.!.

Il tempo passa in fretta

figli miei, e il mondo gira!

gira, gira inesorabilmente,

prima c'e'il giorno luminoso

gaio e sorridente,

poi vien la notte,

profondamente oscura

un tempo il caldo afoso

poi il gelo addirittura;

e Voi credete che le cose

rosee, care e belle

restan sempre quelle ?.?.

..

No !.!.!

Finisce tutto a fregatura !!!!.

Adesso il lupo scappa

corre, corre di gran lena

inseguito dalla mite pecorella

che e' diventata iena !

..

Strilla, sbraita, sborbotta

urlando ad alta voce,

il povero "lupetto"

non trova mai piu' pace!

..

Se abbiamo il tempo bello

'sto "poro" Paganini

deve strusciar le scarpe

su ben sette zerbini...

"e se piove ??." Direte Voi,

se piove son dolori,

"Non si passa resta fuori!.."

Stanotte ho visto in sogno

il caro "Giacomino"

che tutto incavolato

mi ha preso per il petto

e mi ha gridato:

..

"Ma come ti permetti

brutto deficente

di porre sotto scherzo

la dolce mia poesia

con simili frescacce.?.?

..

Come paragonar la dolce Silvia mia

dagli occhi ridenti e fuggitivi

di bellezza piena

a quella pecorella

che dopo aver belato

e' diventata iena??"

..

"Sta' calmo Giacomi'" gli ho detto

"non t'affannare tanto,

lo so' per te era tutto bello !

Ti risuonavan le quiete stanze

con le vie d'intorno

al suo perpetuo canto,

Silvia menava il giorno ..!

Cosi' Tu la vedevi, te la sognavi ...

Ma poi, l'hai piu' sposata ?"

..

"No !"..Mi ha detto mesto

col viso corrugato,

"Ahime' non ho potuto !"

"Eh si!..Facce pure quella faccia!!

Ringrazia il cielo!" gli ho risposto,

"se tu l'avessi fatto eri bello che fregato!

anzi, bello che fottuto!

e delle tue frasi belle

dalla storia immortalate

sarebbero rimaste,

un mucchio di risate!"

...

"Giacomi', sai che ti dico ?

Ognuno c'ha la Silvia sua !

Io ho la mia tu hai la tua

e nonostante tutto, a cambio non ci faccio!

Io mi contento, gli ho detto,

qualcosa di buono, alla mia e' rimasto:

tutte le mattine, come i primi giorni,

mi porta il caffe' a letto!.


(La foto e' mia madre da giovane)