Scriveva mio padre: "Come prefazione di questa poesia va scritto che mia moglie si chiama appunto Silvia! (Il lettore non si preoccupi, all'inizio sembra seria ma poi viene la parte divertente... poi torna la parte seria del finale nella quale, sempre in modo scherzoso, esprimo in una sola riga il reale apprezzamento per mia moglie che va ben al di la' della azione descritta)"
A SILVIA
DI GIACOMO LEOPARDI
Adattamento alla situazione personale
DI ADOLFO PAGANINI
- Silvia !..
Rimembri ancora i tempi
purtroppo ormai lontani
del nostro primo incontro?
Quando nel danzare a Narni,
in casa di un'amica, io Ti invitai a ballare
e in men che non si dica, Tu mi bruciasti il cuore?
Lo sguardo Tuo sfuggente
ma di dolcezza pieno
come una stella errante, incontro' il mio,
fu un istante....
"Un istante decisivo per la Tua vita!,"
mi sussurro' una voce,
forse era quella di mia madre, pensai,
che un perfido destino
mi sottrasse troppo presto,
e che ora dal ciel mi guarda,
mi guida e mi consiglia
forse Lei ha gia' visto in Silvia
la dolce mia compagna,
la sua seconda figlia!.
Piu' tardi venni a trovarTi
in un piccolo paese, una mattina,
Ti vidi mentre uscivi dalla scuola
dove Tu insegnavi, giovane maestrina,
Ti vidi bionda e bella
semplice e gentile, come mite pecorella
che esce dall'ovile,
e sola, mesta e senza protezione
va al pascolo a brucare
la sua prima colazione !
"Oh che sorpresa!!"
Dicesti mentre uscivi
camminando lentamente
con un libro tra le mani,
quegli occhi Tuoi giulivi
quel viso sorridente,
trafissero il mio cuore
il corpo e la mia mente.
"Per me e' troppo", pensai,
"non merito io tanto! In Lei c'e' tutto
bonta' bellezza e tenerezza
io non saro' proprio un lupo
ma non son nemmeno un santo!"
Cosi' feci "l'affare"
che almen cosi' sembrava...
..ma il lupo non sapeva
che cosa l'aspettava!.!.
Il tempo passa in fretta
figli miei, e il mondo gira!
gira, gira inesorabilmente,
prima c'e'il giorno luminoso
gaio e sorridente,
poi vien la notte,
profondamente oscura
un tempo il caldo afoso
poi il gelo addirittura;
e Voi credete che le cose
rosee, care e belle
restan sempre quelle ?.?.
No !.!.!
Finisce tutto a fregatura !!!!.
Adesso il lupo scappa
corre, corre di gran lena
inseguito dalla mite pecorella
che e' diventata iena !
Strilla, sbraita, sborbotta
urlando ad alta voce,
il povero "lupetto"
non trova mai piu' pace!
Se abbiamo il tempo bello
'sto "poro" Paganini
deve strusciar le scarpe
su ben sette zerbini...
"e se piove ??." Direte Voi,
se piove son dolori,
"Non si passa resta fuori!.."
Stanotte ho visto in sogno
il caro "Giacomino"
che tutto incavolato
mi ha preso per il petto
e mi ha gridato:
"Ma come ti permetti
brutto deficente
di porre sotto scherzo
la dolce mia poesia
con simili frescacce.?.?
Come paragonar la dolce Silvia mia
dagli occhi ridenti e fuggitivi
di bellezza piena
a quella pecorella
che dopo aver belato
e' diventata iena??"
"Sta' calmo Giacomi'" gli ho detto
"non t'affannare tanto,
lo so' per te era tutto bello !
Ti risuonavan le quiete stanze
con le vie d'intorno
al suo perpetuo canto,
Silvia menava il giorno ..!
Cosi' Tu la vedevi, te la sognavi ...
Ma poi, l'hai piu' sposata ?"
"No !"..Mi ha detto mesto
col viso corrugato,
"Ahime' non ho potuto !"
"Eh si!..Facce pure quella faccia!!
Ringrazia il cielo!" gli ho risposto,
"se tu l'avessi fatto eri bello che fregato!
anzi, bello che fottuto!
e delle tue frasi belle
dalla storia immortalate
sarebbero rimaste,
un mucchio di risate!"
"Giacomi', sai che ti dico ?
Ognuno c'ha la Silvia sua !
Io ho la mia tu hai la tua
e nonostante tutto, a cambio non ci faccio!
Io mi contento, gli ho detto,
qualcosa di buono, alla mia e' rimasto:
tutte le mattine, come i primi giorni,
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